Commenti

Il mercato mondiale dei chip, l’Europa ci prova ma investe poco

Il mercato mondiale dei chip, l’Europa ci prova ma investe poco

La filiera: progettato Usa, architettura britannica, materie prime cinesi, produzione Taiwan su macchine olandesi, assemblaggio in Malaysia, con i gas giapponesi

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 19 febbraio 2022
C’è stato un periodo, durato molto a lungo, nel quale anche solo al pronunciare nei dintorni di Bruxelles l’espressione “politica industriale” i responsabili dell’istituzione comunitaria avrebbero messo mano alla pistola. Poi, qualche anno fa, i fanatici del libero mercato si sono arresi all’evidenza: gli Stati Uniti e la Cina avevano conquistato quasi tutte le posizioni nelle tecnologie avanzate. All’assenza da lunga data nella UE di iniziative adeguate per sviluppare i business nuovi si sono poi aggiunte le difficoltà suscitate dal covid e dalle relative rotture nelle catene di fornitura, che hanno spinto ancora di più a ripensare persino la questione...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi