Scuola

Il «merito» che premia il clientelismo

Sbilanciamo l'Europa Non si garantiscono gli investimenti necessari a livello centrale e si lega tutto alla capacità di ogni singola scuola di rendersi appetibile agli interessi dei privati

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 8 maggio 2015
Danilo LampisCoordinatore Nazionale Unione degli Studenti
In questi ultimi mesi il premier Matteo Renzi ha girato il Paese evocando la rivoluzione che il Governo avrebbe operato sulla scuola. Chi ha provato a porre delle critiche alle linee guida è stato celermente tacciato come conservatore, «squadrista», ancorato ad una vecchia idea di scuola prigioniera delle corporazioni. Di primo acchito le piazze studentesche autunnali e poi quelle primaverili, come quella del 12 marzo, sembrava non fossero riuscite ad ampliare l’arco del dissenso. Poi è arrivato il Ddl, ben peggiore delle 136 pagine di proposte in carta patinata messe a consultazione. Un ddl scritto male, tutto improntato ad una...

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