Scuola
Il ministro estende l’imbroglio del “liceo breve”
Scuola L’obiettivo professato dalla manovra ministeriale è di adeguare l’età di uscita dalla scuola superiore a quello di circa la metà dei paesi Ue. Quello implicito è di togliere altre risorse alla scuola (circa 1 miliardo e mezzo) e, soprattutto, rafforzare il pensiero sotteso a tutte le sedicenti riforme imposte da trent’anni a questa parte
Scuola L’obiettivo professato dalla manovra ministeriale è di adeguare l’età di uscita dalla scuola superiore a quello di circa la metà dei paesi Ue. Quello implicito è di togliere altre risorse alla scuola (circa 1 miliardo e mezzo) e, soprattutto, rafforzare il pensiero sotteso a tutte le sedicenti riforme imposte da trent’anni a questa parte
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 5 gennaio 2022
L’estensione della sperimentazione del cosiddetto “liceo breve”, promossa con il decreto del ministero dell’Istruzione n. 344 del 3 dicembre 2021, è un colpo violentissimo al diritto costituzionale all’istruzione. Finora non c’è stata un’adeguata risposta dei sindacati di categoria e sugli organi di informazione non si sono letti commenti preoccupati. La sperimentazione del “liceo breve”, inizialmente riservata a un centinaio di scuole, è stata introdotta con un decreto della ministra Valeria Fedeli nell’agosto del 2017. L’allargamento voluto dal ministro Patrizio Bianchi interessa ora mille istituti superiori, una scuola su sette. L’obiettivo professato dalla manovra ministeriale è di adeguare l’età di uscita...