Cultura
Il Moma si fa grande inseguendo la luce
Musei Il tempio dell'arte contemporanea di New York ha riaperto con un trenta per cento di spazi in più, isole immaginate come mostre a sé, percorsi liberi, una maggiore duttilità degli ambienti e una vocazione interdisciplinare. L'espansione è opera dello studio di architettura di Diller Scofidio + Renfro
Veduta esterna del Moma dalla 53/esima – © 2017 Diller Scofidio + Renfro
Musei Il tempio dell'arte contemporanea di New York ha riaperto con un trenta per cento di spazi in più, isole immaginate come mostre a sé, percorsi liberi, una maggiore duttilità degli ambienti e una vocazione interdisciplinare. L'espansione è opera dello studio di architettura di Diller Scofidio + Renfro
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 2 novembre 2019
Giulia D'Agnolo VallanNEW YORK
Più interdisciplinare, più femminista e multietnico, più tematico, più «instabile» (le sale dedicate alla collezione permanente verranno ripensate ogni tot mesi per condividere con il pubblico un numero maggiore dei tesori del museo), più ricco di asimmetrie e digressioni degli spazi ma soprattutto più grande, il nuovo Museum of Modern Art ha aperto le sue porte il 21 ottobre scorso, dopo una decina di giorni di assaggi/preview e ricevimenti attentamente calibrati per il mondo delle arti, la New York «che conta», la stampa e i membri. LA PRIMA IMPRESSIONE, in risposta all’intervento di quattrocentocinquanta milioni di dollari che ha portato...