Cultura

Il mondo perduto dei follower secondo Bauman

Il mondo perduto dei follower secondo BaumanZygmunt Bauman

Intervista Un incontro con Zygmunt Bauman, in Italia per ricevere il premio Hemingway. «All'inizio ci furono i walkman, adesso i social network. Le nuove tecnologie cancellano l'impegno del dialogo»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 luglio 2014
L’ultimo «territorio» che Zygmunt Bauman ha cominciato ad esplorare è quello della Rete. Uno spazio dove tutte le componenti di quell’affresco sulla modernità liquida sono evidenti, ma sono assemblate in modo tale da assumere una «naturalità» che mal si accompagna con la riflessione dello studioso che considera, invece, la modernità liquida come una «produzione» dell’umano stare in società. La dissoluzione dei legami sociali (le istituzioni della socialità, scriverebbe Georg Simmel), la crisi dei confini nazionali non sono quindi un dato di natura, bensì l’esito delle relazioni sociali. Per Bauman, questi elementi hanno nella Rete una esemplificazione evidente, che getta tuttavia...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi