Giorgia prosegue sulla strada di tutti i governi che l’hanno preceduta negli ultimi trent’anni. La ricetta neoliberista, tutt’ora imperante nonostante gli evidenti fallimenti, è sempre la stessa: meno stato e più mercato.
Quindi privatizzazioni non solo delle grandi imprese pubbliche ma anche dei servizi essenziali come la sanità, l’istruzione e i trasporti.
Destrutturazione, frammentazione e precarizzazione del mercato del lavoro. Detassazione, decontribuzione e facilitazioni per imprese e autonomi, allentamento delle regole di sicurezza e ambientali e, ciliegina sulla torta per le regioni più ricche, autonomia differenziata.
Tutto ciò condito con una spolverata di nazionalismo d’accatto contro i migranti, di astio e livore contro i lavoratori e i sindacati, con l’occupazione sistematica dei centri di potere della cultura e dell’informazione, e con il tentativo di istituzionalizzare la l’ideologia dell’uomo forte al comando con la riforma costituzionale.
Il 3 dicembre Salvini riunisce qui a Firenze il peggio delle destre europee, con la fascista francese Marine Le Pen e la tedesca Alice Weidel dei neonazi di AFD, in vista delle elezioni comunali e delle europee nella primavera del prossimo anno.
Pensa di conquistare anche l’ultimo bastione rosso rimasto insieme all’Emilia Romagna.
NO PASARAN!