Italia

Il neo ministro leghista bocciato in conti pubblici e rispetto dei trattati

Il neo ministro leghista bocciato in conti pubblici e rispetto dei trattati

Arrestiamo umani Se si vuole aumentare fino a 18 mesi la permanenza dei migranti nei centri, la spesa lievita, e i rimpatri sono difficili e molto costosi

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 2 giugno 2018
Le parole del prossimo inquilino del Viminale, pronunciate l’altra sera ad un comizio leghista a Sondrio e ripetute ieri dopo il giuramento al Viminale appaiono, alla prova dei conti, nient’altro che una sparata elettorale. E non va più avanti di così nemmeno il contratto di governo sull’argomento immigrazione, messo sotto la lente dal sito Cronache di ordinario razzismo. «Il ministro dell’Interno non può tagliare o spostare finanziamenti che fanno riferimento a fondi comunitari europei», fa notare Grazia Naletto, la portavoce della campagna Sbilanciamoci! che da oltre vent’anni analizza le Leggi di bilancio proponendo una controfinanziaria a saldi invariati. La trasparenza...

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