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Il nichilismo e la scelta dei compagni. Rileggendo Ignazio Silone
Sinistra Non si può far passare il sicario per martire. Non sono la forza o il successo a giustificare l’azione di un uomo o di un governo, ma il rispetto della giustizia e la cura del bene. Le ultime settimane sono un test sul piano morale. Se accettiamo decine di migliaia di morti a Gaza senza tentare di arrestare la strage abbiamo superato un punto di non ritorno
Silone a Fiuggi nel 1970 – foto di Wikipedia
Sinistra Non si può far passare il sicario per martire. Non sono la forza o il successo a giustificare l’azione di un uomo o di un governo, ma il rispetto della giustizia e la cura del bene. Le ultime settimane sono un test sul piano morale. Se accettiamo decine di migliaia di morti a Gaza senza tentare di arrestare la strage abbiamo superato un punto di non ritorno
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 19 dicembre 2023
Negli ultimi due mesi, seguendo le cronache dal Medio oriente, mi sono trovato a pensare a un saggio che Ignazio Silone scrisse nel ’54 per alcune conferenze promosse dall’Associazione per la libertà della cultura che avrebbe tenuto in diverse città italiane. Oggi si parla di rado dello scrittore abruzzese, uno dei giganti della letteratura civile italiana del Ventesimo secolo. Eppure, Silone è ancora un nostro contemporaneo, non solo nel senso (banalmente) cronologico, ma perché i dilemmi morali e politici con cui egli ha dovuto fare i conti nel corso della sua vita – tra la rivoluzione bolscevica e la guerra...