Internazionale

Il (non) ritorno in Iraq

Il (non) ritorno in Iraq

Isis Una giovane ezida, prigioniera dei jihadisti in Siria, torna a casa dopo anni di schiavitù. Ma l'Isis c'è ancora e continua a far male: anche tra i cristiani, chi può, cerca una nuova vita. Altrove

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 17 febbraio 2022
Una conversazione al telefono con padre Tabeth Karamlis, vescovo della diocesi di Alqosh, è sempre utile per farsi un’idea aggiornato della situazione nella piana di Ninive e nel Nord dell’Iraq. Non è passata inosservata in quelle regioni la recrudescenza delle violenze e il moltiplicarsi di attentati e assalti ad obiettivi militari e civili da parte di cellule dell’Isis, protagoniste di recente anche di alcuni sequestri di persona. Padre Tabeth prima di rispondere alle nostre domande ci tiene a riferirci la «buona notizia». Una altra ragazza ezida, liberata dall’Isis nella città siriana di Deir Ezzor, dopo un calvario durato mesi ha...

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