Politica

Il nostro orizzonte resta la democrazia costituzionale

La polemica Avanza un dirompente processo costituente non sottoposto al alcun ordine costituito. E se siamo giunti a questo punto è anche perché in troppi, anche a sinistra, si sono fatti pendere da pulsioni costituenti, perdendo il senso della storia e delle proporzioni

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 15 giugno 2013
Nella discussione sui lavori della “Convenzione per la democrazia costituzionale”, alcuni commenti ospitati in queste pagine hanno dato un’interpretazione assai riduttiva e sostanzialmente sbagliata. La Convenzione, che si è andata formando nell’ambito delle iniziative del Teatro Valle, non vuole semplicemente dibattere intorno al lavoro dei “saggi” governativi (così Ugo Mattei), né tantomeno aspira a operare su «un fronte immediatamente politico, dove pensiero, cultura, progetto istituzionale, sguardo lungo peseranno molto poco e tutto si giocherà pensando al successivo giro elettorale» (così Luca Nivarra). Con ben altra ambizione la Convenzione cercherà di caratterizzarsi in chiave propositiva e contro-egemone. Ci si propone cioè...

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