Politica

Il Paese che sta con Rodotà

Montecitorio Tessere del Pd in fumo «Marini? E perché non Andreotti?». «L'Italia ha deciso, fate finta di non sapere»

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 19 aprile 2013
Dentro il “palazzo” la realpolitik ha già fatto carta straccia della candidatura di Stefano Rodotà, i dissidenti del Pd alla Pippo Civati che pure lo hanno votato al primo scrutinio hanno già «preso atto» che i consensi in favore del giurista «non possono crescere ancora»; forse perfino i parlamentari dell’M5S prima o poi cederanno. Ma fuori, in piazza Montecitorio, i cittadini che si sono radunati fin dal mattino dietro le transenne – fischietto megafono e cartello muniti – non demordono. «Ro-do-tà, vogliamo Ro-do-tà». Un solo nome: né Prodi, né Bonino e neppure Gabanelli. Lo scandiscono i militanti e gli elettori...

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