Alias Domenica
Il passato non sta mai fermo
Dalla tradizione alla ricezione L’Ajace rondista di Cardarelli, il Virgilio via-Annibal Caro di Ungaretti, Saba e le Mediterranee, i lirici greci «riscritti» da Quasimodo: Moderne parole antiche di Enrico Tatasciore da Prospero Editore
Umberto Saba ritratto da Carlo Levi fra il 1950 e il 1953, Trieste, Sistema Museale dell’Ateneo
Dalla tradizione alla ricezione L’Ajace rondista di Cardarelli, il Virgilio via-Annibal Caro di Ungaretti, Saba e le Mediterranee, i lirici greci «riscritti» da Quasimodo: Moderne parole antiche di Enrico Tatasciore da Prospero Editore
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 31 gennaio 2021
Nel panorama degli studi che si occupano della sopravvivenza dei classici antichi nella poesia contemporanea, si segnala per profondità filologica e originalità di approccio il libro di Enrico Tatasciore Moderne parole antiche Cardarelli, Ungaretti, Quasimodo, Saba e i classici (Prospero Editore, pp. XXIII-549, € 27,00), che pone in luce la storia complessa, spesso sottotraccia e piena di retroscena poco noti, del rapporto fra i principali poeti del canone primo-novecentesco e la poesia antica. Tatasciore peraltro non è nuovo all’indagine su queste tematiche, già da lui affrontate in precedenti saggi e contributi. Moderne parole antiche è però integrazione, sintesi, arricchimento, selezione...