Politica

Il Pd concede l’alibi a Grillo

Il Pd concede l’alibi a GrilloSquadra Pd: il relatore della legge elettorale Emanuele Fiano con il capogruppo Ettore Rosato

Legge elettorale Tensione e qualche spavento nei primi due voti segreti in aula, ma regge l'asse tra 5 Stelle e democratici (con Forza Italia e Lega al rimorchio) sul nuovo sistema finto tedesco. I grillini non faranno le barricate sulle preferenze e sul voto disgiunto, e trattano sull'obbligo di statuto. Ottengono però di poter consultare il blog prima dell'ultimo sì. Che slitta alla prossima settimana

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 8 giugno 2017
Tra alleati ci si aiuta. La prima giornata di votazioni sulla legge elettorale in aula alla camera si anima del litigio tra Pd e Cinque stelle. Come ai vecchi tempi. «Dopo due giorni avete già cambiato idea», scrive Renzi. «Sei tu che non tieni i tuoi nel voto segreto», replicano i grillini. Ma sono dichiarazioni, buone per confondere. La sostanza è che Grillo è in difficoltà, perché sta rinunciando a due punti fermi della sua propaganda: le preferenze – «no al parlamento dei nominati» – e il voto disgiunto. È il prezzo che paga all’accordo, magari lo paga anche volentieri...

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