Il pentimento di Sandokan
Italia

Il pentimento di Sandokan

Mafie Dopo 26 anni di carcere, l’ex boss dei casalesi starebbe collaborando con la giustizia. Potrebbe rivelare come sono stati impiegati i proventi delle attività criminali e i segreti delle ecomafie
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 30 marzo 2024
A marzo ha compiuto settant’anni e 26 ne ha trascorsi in carcere al 41 bis. La speranza e l’esigenza di rivedere la sua famiglia potrebbero essere le ragioni che hanno convinto Francesco Schiavone, alias Sandokan (l’appellativo gli fu attribuito quando era giovane per una qualche somiglianza con il protagonista, interpretato da Kabir Bedi, del celebre sceneggiato televisivo), per molti anni capo indiscusso del clan camorristico dei Casalesi, a scegliere la strada della collaborazione con gli inquirenti. Quella che avevano già intrapreso due dei suoi figli – Nicola e Walter – nel 2018 e nel 2021. Restano in carcere gli altri...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi