Cultura
Il perturbante architettonico
Intervista Un incontro con Alvaro Siza, in Italia per la sua mostra al Mart di Rovereto. «Il mio lavoro? Ha perso ogni autorità, decidono altri il controllo dell'opera, ci trattano da meri esecutori»
Ricostruzione del Chado di Lisbona
Intervista Un incontro con Alvaro Siza, in Italia per la sua mostra al Mart di Rovereto. «Il mio lavoro? Ha perso ogni autorità, decidono altri il controllo dell'opera, ci trattano da meri esecutori»
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 24 luglio 2014
Maurizio GiufrèROVERETO
Vent’anni fa, racconta Kenneth Frampton, Alvaro Siza gli disse: «Ho molti progetti ma non sono contento. Come si può essere contenti quando l’Europa non ha un progetto?». Risuona sullo sfondo questa domanda mentre visitiamo la mostra Alvaro Siza. Inside the human being (fino al 8 febbraio 2015) in questi giorni allestita al Mart di Rovereto da Roberto Cremascoli insieme a Chiara Porcu e allo stesso architetto portoghese. È al vecchio continente, infatti, imprigionato dalle politiche di austerità, immobile davanti alla crescente disoccupazione e all’estendersi dei riflussi nazionalisti, che va il nostro pensiero guardando i disegni, i modelli e le foto...