Italia

Il poliziotto rambo ammanetta dietro la schiena

Il poliziotto rambo ammanetta dietro la schiena

Forze dell'ordine La rimilitarizzazione dei corpi dopo l’illusione della riforma democratica

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 14 agosto 2015
Pestato, brutalmente immobilizzato, Federico morì «riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena». Aldrovandi è solo uno dei tanti casi di violenze e abusi di polizia. Dino Budroni, Aldo Bianzino, Stefano Cucchi, Michele Ferrulli, Riccardo Magherini, Riccardo Rasman e Giuseppe Uva sono solo i più eclatanti degli ultimi dieci anni. Persone che, sotto la custodia dei tutori della legge, hanno trovato la morte, vittime dello Stato. C’è spesso un filo ricorrente in queste storie: l’ammanettamento dietro la schiena. Non direttamente la causa dei decessi ma spesso corresponsabile. Anche Andrea Soldi, già senza forze e con una crisi...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi