Alias Domenica
Il pop scatologico di Mike Kelley
A Zurigo, galleria Hauser & Wirth, la mostra di Mike Kelley "God’s Oasis", a cura da Peter Pakesch L'artista americano, a partire dagli anni settanta, vuole enucleare l’angolo rimosso della pop art. Lo si vede dai pastelli e disegni di allora: allegri, isterici, psicotici
Mike Kelley, "Untitled (Student Drawing)", 1974 © Mike Kelley Foundation for the Arts
A Zurigo, galleria Hauser & Wirth, la mostra di Mike Kelley "God’s Oasis", a cura da Peter Pakesch L'artista americano, a partire dagli anni settanta, vuole enucleare l’angolo rimosso della pop art. Lo si vede dai pastelli e disegni di allora: allegri, isterici, psicotici
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 9 dicembre 2018
Andrea CortellessaZURIGO
Ha un sapore deliziosamente ironico che la piccola ma impeccabile retrospettiva di Mike Kelley curata da Peter Pakesch, God’s Oasis, fra le diverse sedi di Hauser & Wirth abbia trovato ricetto (sino al 21 dicembre) nella galleria-madre, quella che ha sede nell’ex birrificio di Zurigo. Ancora meglio se si fosse aspettato l’opening della nona sede (!), di questa multinazionale dell’arte, ormai prossimo a St. Moritz. Perché fra i tanti miti che l’artista di Detroit (morto suicida, a 57 anni, all’inizio del 2012) ha provveduto ad atrocemente sconciare col suo tipico trattamento mitobiografico-psicanalitico-bassomaterialistico, c’è anche quello di Heidi: la trovatella del...