Visioni
Il post punk dei Laibach salva un’Europa a pezzi
Musica Dopo otto anni con «Spectre» si riaffaccia il collettivo sloveno. L'estetica del potere sublimata attraverso l'uso provocatorio dell'iconografia nazista
Laibach
Musica Dopo otto anni con «Spectre» si riaffaccia il collettivo sloveno. L'estetica del potere sublimata attraverso l'uso provocatorio dell'iconografia nazista
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 marzo 2014
Leonardo ClausiLONDRA
Uno spettro si aggira per l’industria discografica. Si chiama, guarda caso, Spectre, ed è il nuovo album dei Laibach, a otto anni dal precedente, Volk. In inquietante e profetica sincronia con i fatti d’Ucraina, proprio mentre «L’Europa cade a pezzi», come dicono nel brano Eurovision. Sono trent’anni che il collettivo sloveno, bandito nell’ex Jugoslavia di Tito, ci redarguisce com’è uso di solito con i cuccioli che non la fanno nei posti deputati: strofinando il muso nel grande massacro della seconda guerra mondiale e delle guerre civili, un periodo in cui tutta l’Europa era un campo di battaglia prima, e un...