Cultura
Il potere è arroganza radioattiva sul mondo
JULIAN CHARRIÈRE Un’intervista con l’artista franco-svizzero in mostra al Mambo di Bologna. Visitabile fino all’8 settembre, l’esposizione si intitola «All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere». Scandaglia le tracce che l’uomo infligge alla natura, dai poligoni nucleari alla violenza delle frontiere
Julian Charrière, «We Are All Astronauts»
JULIAN CHARRIÈRE Un’intervista con l’artista franco-svizzero in mostra al Mambo di Bologna. Visitabile fino all’8 settembre, l’esposizione si intitola «All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere». Scandaglia le tracce che l’uomo infligge alla natura, dai poligoni nucleari alla violenza delle frontiere
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 28 giugno 2019
Undici mappamondi che non hanno più Stati né confini, la superficie è stata abrasa con una speciale carta vetrata creata con sabbie minerali di vari paesi. Sotto i globi la polvere colorata crea nuove geografie. Opera poetica e potente che assume un valore simbolico in anni in cui le frontiere diventano sempre più militarizzate, si costruiscono muri e i paesi si arroccano nei loro confini tentando di chiudere fuori chi arriva da lontano. Si tratta di We Are All Astronauts di Julian Charrière, lavoro del giovane artista franco-svizzero, di base a Berlino, ex allievo di Olafur Eliasson, classe 1987, in...