Politica
Il presidente della porta accanto
Con la sua surreale montagna di parole, Renzi ha partorito il pisolino. E i segni incontenibili della noia si avvertivano anche tra i suoi senatori, increduli dinanzi a tanta vuotaggine. […]
Con la sua surreale montagna di parole, Renzi ha partorito il pisolino. E i segni incontenibili della noia si avvertivano anche tra i suoi senatori, increduli dinanzi a tanta vuotaggine. […]
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 25 febbraio 2014
Con la sua surreale montagna di parole, Renzi ha partorito il pisolino. E i segni incontenibili della noia si avvertivano anche tra i suoi senatori, increduli dinanzi a tanta vuotaggine. L’attenzione alla postura delle mascelle, il sorriso stampato in faccia non sono bastati per un discorso all’altezza del ruolo di governo che si accinge a ricoprire e in sintonia con il luogo istituzionale che l’ospitava. Ha citato subito la Cinquetti (al Quirinale il politico pop aveva evocato Celentano), il «ragazzo» presidente che gioca molto sull’età. Ma, alla fine della sua disadorna esposizione, rimbalzano piuttosto le note amare di Battiato, quelle...