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Big Data, radicalità e accelerazioni da Covid-19

Big Data, radicalità e accelerazioni da Covid-19Riconoscimento facciale – LaPresse

Sorveglianza e diritti È in questo spazio di attesa, di emergenza non ancora «normalizzata», che si annidano i bisogni di radicalità: non basta dire «no», «forse», «sì ma», serve pensare a mettere in discussione l'intero sistema su cui poggia l'estrazione e l'utilizzo dei Big Data, la vita delle piattaforme e quella dei lavoratori che hanno come compito principale quello di nutrire le macchine di dati

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 5 aprile 2020
La questione legata alla possibilità o meno di tracciare ogni singolo cittadino italiano per aiutare a spezzare la linea di contagio del coronavirus, ha dato luoghi a posizioni favorevoli o contrarie che hanno finito per seguire la logica neoliberale all’interno della quale i Big Data hanno preso forma, diventando un elemento fondante del cosiddetto capitalismo delle piattaforme. I dati nascono infatti dalle svariate forme della comunicazione umana che si sono succedute dalla nascita del web. Da allora hanno cominciato a girare per nuovi territori, a sperimentare nuovi modi per essere recuperati, a sviluppare nuove forme di consumo. Come ricordava Benedetto...

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