Cultura

Il professore che amava la vita

Il professore che amava la vitaI funerali di Umberto Eco a Milano

Umberto Eco Ieri a Milano i funerali. Grande folla al commiato laico. Le parole misurate ma commosse del nipote e degli amici

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 24 febbraio 2016
«Ho fatto tesoro della tua intelligenza. Grazie per le storie che mi hai raccontato, le parole crociate fatte insieme, i libri che mi hai regalato, la musica che mi hai fatto ascoltare, i viaggi intrapresi, noi due da soli. Averti come nonno mi ha riempito d’orgoglio». Semplici, precise, toccanti, le parole del nipote quindicenne Emanuele, cui era indirizzata la lettera «Caro nipotino studia a memoria» apparsa un paio d’anni fa sull’Espresso, riempiono il Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco di Milano, strappano l’applauso più intenso, e dell’«uomo che sapeva tutto», semiologo, scrittore, filosofo, lasciano intravedere una ricca intimità. Arrivano quasi...

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