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Il progetto Rodotà diventa legge di iniziativa popolare

Beni comuni Ripartiamo da quel testo perché le leggi sul demanio, sulla proprietà pubblica non sono state in grado di tutelare i beni ed i diritti dei cittadini, contribuendo piuttosto al depauperamento e al saccheggio delle risorse naturali, delle infrastrutture, dei servizi pubblici, dei diritti sociali senza benefici per la collettività

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 30 novembre 2018
Oggi, all’Accademia dei Lincei, nell’ambito di un Convegno su Quale futuro per i beni pubblici, verrà rilanciato il disegno di legge Rodotà, elaborato 10 anni fa per tutelare i beni ed i servizi pubblici. Lo strumento per riproporre quel testo, boicottato da tutte le maggioranze parlamentari, ostaggio del mito delle privatizzazioni, sarà la legge di iniziativa popolare. È un istituto previsto dalla Costituzione, di democrazia partecipativa, che dà senso al concetto di sovranità popolare e di democrazia sostanziale. Il testo Rodotà, seppur boicottato dalle maggioranze che si sono succedute, ha vissuto in questi anni attraverso i cittadini, i giudici, gli...

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