Cultura
Il punto di partenza della classe operaia
Scaffale «Il lavoro e le macchine» di Raniero Panzieri, per ombre corte. Molti i temi in esame. Tra questi, la critica allo stalinismo e la peculiare analisi del rapporto fra il testo marxiano e le lotte, i «Quaderni rossi», le differenze teoriche con Mario Tronti e il lancio di nuove riviste
Nella foto: Joyce Lussu con Pietro Nenni e Raniero Panzieri (Palermo, 1951, autore sconosciuto)
Scaffale «Il lavoro e le macchine» di Raniero Panzieri, per ombre corte. Molti i temi in esame. Tra questi, la critica allo stalinismo e la peculiare analisi del rapporto fra il testo marxiano e le lotte, i «Quaderni rossi», le differenze teoriche con Mario Tronti e il lancio di nuove riviste
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 giugno 2020
Sarebbe persino difficile riuscire a sottovalutare l’importanza di Raniero Panzieri, di cui l’editore ombre corte ripropone alcuni dei testi più significativi, introdotti e curati da Andrea Cengia. Difficile, anzitutto, per la storia del militante socialista morandiano, tra condizione bracciantile del sud e nuova classe operaia torinese: militante e intellettuale con un ruolo di spicco nel dibattito della cosiddetta stagione delle riviste, tra anni ’50 e ’60 del Novecento. DIFFICILE, POI, per l’influente riflessione teorica espressa da Panzieri, tramite, soprattutto, quella fucina che furono i Quaderni rossi. Grazie a essi prese forma, non a caso, un’interpretazione più che peculiare del rapporto...