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Il reality show della nostra politica estera

Il reality show della nostra politica esteraSilvia Romano

Silvia Romano Dopo anni di dibattiti su come contrastare la radicalizzazione dovremmo avere imparato qualche cosa. In questo caso il ruolo della Turchia è stato così evidente che senza nulla togliere ai servizi si doveva liquidare la faccenda velocemente. Ma il ritorno è stato gestito con un reality show

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 13 maggio 2020
Silvia Romano non era ancora decollata da Mogadiscio quando già da noi planavano gli avvoltoi sull’ennesimo inutile e putrescente dibattito. Che non ci sarebbe neppure stato se al centro non ci fosse una giovane donna, per di più una volontaria convertita all’Islam. Nessuno aveva sollevato la minima obiezione per i riscatti pagati per liberare in Siria Sergio Zanotti o Alessandro Sandrini, anche lui sequestrato in Siria e tornato convertito, persino radicalizzato. Una buona notizia come la sua liberazione è stata gestita malamente da un governo affamato di consensi. L’hanno esibita come un trofeo e ora forse dovrà finire sotto scorta...

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