Lavoro
Il reato di caporalato va esteso alle imprese
Il terzo rapporto Flai Cgil Aumentano le ispezioni ma anche i braccianti sfruttati: in Italia sono ormai 430 mila. La Rete del lavoro di qualità non decolla: solo 300 le aziende iscritte. Il sindacato chiede nuove norme e più controlli. Il ministro dell'Agricoltura Martina: «Presto una legge contro le aziende colpevoli»
La raccolta dei pomodori – Michele D'Ottavio
Il terzo rapporto Flai Cgil Aumentano le ispezioni ma anche i braccianti sfruttati: in Italia sono ormai 430 mila. La Rete del lavoro di qualità non decolla: solo 300 le aziende iscritte. Il sindacato chiede nuove norme e più controlli. Il ministro dell'Agricoltura Martina: «Presto una legge contro le aziende colpevoli»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 14 maggio 2016
Si avvicina l’estate e a causa delle alte temperature i pericoli per chi lavora nei campi, spesso già in condizioni bestiali, si moltiplicano: l’anno scorso almeno quattro braccianti hanno perso la vita nei mesi più caldi, e da allora – se non altro – le ispezioni sono aumentate. Ma il fenomeno dello sfruttamento e del caporalato riguarda più persone rispetto al 2015 (almeno 30/50 mila in più), e il sindacato chiede di estendere la responsabilità penale di questo reato alle imprese: il ministro Maurizio Martina, ospite ieri alla presentazione del Terzo rapporto su agromafie e caporalato della Flai Cgil, ha...