Lavoro

Il «reddito di cittadinanza» è una «politica attiva del lavoro»

Il «reddito di cittadinanza» è una «politica attiva del lavoro»

Cambiamenti e conferme Dalle parole pronunciate nelle ultime 48 ore dal presidente del Consiglio Conte alle Camere emerge un primo profilo del nuovo sistema di "workfare" che assomiglia al modello inglese dello "Universal credit". Una "riforma" da considerare nel piano programmatico del governo pentaleghista: spostamento della ricchezza verso ricchi e benestanti, messa al lavoro dei poveri, precari e disoccupati. Si chiama "populismo", si legge "neoliberismo"

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 7 giugno 2018
Quella del governo pentaleghista è una «politica attiva del lavoro» ispirata al modello inglese dello «universal credit» che accorpa sei ammortizzatori sociali, così come il «reddito» all’italiana dovrebbe accorpare, tra gli altri, i sussidi Naspi, Asdi, oltre che il reddito di inclusione sociale («ReI») creato dai governi Renzi-Gentiloni (Pd). Si sta delineando un sistema di «workfare», come tanti ne esistono ormai in tutta Europa, e non solo, che mira alla formazione, al reinserimento e alla riqualificazione di precari e disoccupati tramite un sistema premio-punitivo centrato sul modello pubblico dei centri per l’impiego (ci vorranno due anni, dicono, e 2,1 miliardi...

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