Internazionale
Il referendum voluto dai militari spacca il Mali
Sahel inquieto Bassa affluenza e opposizioni in rivolta, a cominciare dai Tuareg e dai sostenitori dell'imam Dicko, per il voto sulla nuova costituzione «laica». Guerra agli islamisti, la giunta di Bamako chiede il ritiro della missione Minusma
Operazioni di voto in un seggio di Bamako, Mali – Ap
Sahel inquieto Bassa affluenza e opposizioni in rivolta, a cominciare dai Tuareg e dai sostenitori dell'imam Dicko, per il voto sulla nuova costituzione «laica». Guerra agli islamisti, la giunta di Bamako chiede il ritiro della missione Minusma
Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 giugno 2023
Domenica scorsa 8,4 milioni di maliani sono stati chiamati alle urne per decidere se approvare la nuova Costituzione sottoposta dalla giunta militare attraverso un referendum contestato da un’opposizione eterogenea perché «rafforzerebbe la posizione dei militari». La vittoria del sì sembra quasi certa – i risultati definitivi usciranno entro domani – ma con una percentuale di affluenza che va dal 27%, secondo gli osservatori indipendenti, fino al 38% secondo l’Autorità indipendente per la gestione delle elezioni (Aige). Partecipazione contestata a causa sia dal boicottaggio delle opposizioni, come quelle che rappresentano i tuareg dell’Azawad nel nord a Kidal, ma anche dalla difficoltà...