Internazionale
Il regime è fallito, Tahrir è in stand by
Speciale Giulio Regeni un anno senza verità La debolezza contro-rivoluzionaria gareggia con quella di opposizione. Il popolo è furioso ma inattivo. La rivolta non è dietro l’angolo, ma il cambiamento è inevitabile
Piazza Tahrir nel 2011 – LaPresse
Speciale Giulio Regeni un anno senza verità La debolezza contro-rivoluzionaria gareggia con quella di opposizione. Il popolo è furioso ma inattivo. La rivolta non è dietro l’angolo, ma il cambiamento è inevitabile
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 25 gennaio 2017
Tamer WageehIL CAIRO
Sei anni dopo la rivoluzione egiziana del 2011, regna ancora tra i contendenti un sentimento evasivo, l’idea che «la faccenda non è ancora chiusa». La contro-rivoluzione ha ottenuto una vittoria decisiva a metà 2013, ma «la faccenda non è ancora chiusa». In migliaia sono stati uccisi, decine di migliaia braccati, torturati e imprigionati, ma «la faccenda non ancora è chiusa». Una dittatura militare controlla oggi tutti gli spazi pubblici e soffoca ogni nicchia di opposizione, anche la più mite, ma «la faccenda non è ancora chiusa». Non si tratta né di magia né del riflesso della spinta delle forze rivoluzionarie....