Cultura
Il riciclo? Una pratica sentimentale
Riti preistorici Un'intervista con Flavia Venditti, assistant professor presso l’ateneo di Tübingen, che ha lavorato sul sito israeliano di Revadim. «Fu il fascino estetico degli oggetti dei loro antenati a catturare l’attenzione dell’homo erectus, spingendolo a trascendere dall’utilitarismo in favore di scelte culturali»
Un diorama che mostra l’evoluzione dell’Homo erectus – Agoes Rudianto/Anadolu Agency/Getty Images
Riti preistorici Un'intervista con Flavia Venditti, assistant professor presso l’ateneo di Tübingen, che ha lavorato sul sito israeliano di Revadim. «Fu il fascino estetico degli oggetti dei loro antenati a catturare l’attenzione dell’homo erectus, spingendolo a trascendere dall’utilitarismo in favore di scelte culturali»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 29 marzo 2022
In anticipo di migliaia di anni sugli archeologi sapiens, Homo erectus sapeva intrattenere relazioni sentimentali con manufatti elaborati da culture umani precedenti. Quando ne rinveniva uno, poteva intravedere in esso significati culturali specifici, finendo per donargli una nuova funzionalità secondo un comportamento improntato al rispetto del valore che gli era già stato attribuito. È questa l’ipotesi formulata da uno studio curato, tra gli altri, da Flavia Venditti, assistant professor presso l’ateneo di Tübingen. Le ricerche, coordinate dall’Università di Tel Aviv, si riferiscono al sito israeliano di Revadim, più antico del vicino giacimento di Quesem Cave, dove gli studiosi avevano evidenziato...