Cultura
Il risentimento prima della distruzione finale
Scaffale «Il nazionalsocialismo come dottrina del rancore» di Menno ter Braak, a cura di Gerrit Van Oord, pubblicato da Apeiron. Torna il libello che l'autore scrisse nel 1937 per conto del Comitato di vigilanza degli intellettuali antinazionalsocialisti, da lui fondato insieme a Eddy du Perron
Otto Dix, Reduci di guerra, 1920
Scaffale «Il nazionalsocialismo come dottrina del rancore» di Menno ter Braak, a cura di Gerrit Van Oord, pubblicato da Apeiron. Torna il libello che l'autore scrisse nel 1937 per conto del Comitato di vigilanza degli intellettuali antinazionalsocialisti, da lui fondato insieme a Eddy du Perron
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 15 gennaio 2021
I dispendiosi F35 sono stati finalmente impiegati per bombardare barche e gommoni di emigranti africani avvistati in mare e falciati poi i superstiti dalle mitragliatrici della nostra guardia costiera. Fermata l’invasione. Felici i populisti? Qualsiasi cosa voglia dire questa parola (postdemocratici, postnazifascisti…), no, non sono felici, perché a muoverli è il rancore che chiede di essere sempre alimentato con un nuovo oggetto, un inedito bersaglio da prendere di mira. Il risentimento non vuole il rimedio al male che critica. ARBITRARIAMENTE e brutalmente aggiornata in contesto mediterraneo, questa è la tesi sostenuta da un saggista olandese sconosciuto (a noi): «L’odio contro...