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Il Sap, più che un sindacato una macchina del consenso
Applausi al corpo morto dello Stato Amicizie pericolose e appoggio a politici locali. La strana storia di una sigla troppo legata al suo territorio
Applausi al corpo morto dello Stato Amicizie pericolose e appoggio a politici locali. La strana storia di una sigla troppo legata al suo territorio
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 10 maggio 2014
La scena degli applausi durante il Congresso nazionale del Sap con una plateale standing ovation dei delegati sindacali ai loro colleghi coinvolti nella drammatica uccisione del giovane Federico Aldrovandi, non è che un remake. Un anno prima, il 26 febbraio 2013, al termine dell’udienza che condanna il poliziotto Enzo Pontani (uno dei quattro) a tre anni e mezzo per l’eccesso colposo nell’omicidio di Aldrovandi, gli agenti del Sap tra cui il segretario Gianni Tonelli applaudono lungamente il loro collega tra ali di avvocati, magistrati e passanti. Per quanto eclatante, l’iniziativa del Sap non suggerirà alcun tipo di reazione al questore...