Alias Domenica
Il satori nella Roma anni ’50: Cy Twombly
A Parigi, Beaubourg, la grande mostra di Cy Twombly Un'occasione per tornare a riflettere sull’arte «in levare» dell'artista americano. Come vide Barthes, tutto si riduce a traccia, a gesto noncurante
Cy Twombly a Roma nel 1966, nella casa di via Monserrato, foto di Horst P. Horst
A Parigi, Beaubourg, la grande mostra di Cy Twombly Un'occasione per tornare a riflettere sull’arte «in levare» dell'artista americano. Come vide Barthes, tutto si riduce a traccia, a gesto noncurante
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 2 aprile 2017
Andrea CortellessaPARIGI
A un certo punto delle due settimane passate in Tunisia con August Macke e Louis Moilliet, nella primavera del 1914, Paul Klee scrive nel suo diario: «il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo : io e il colore siamo tutt’uno. Sono pittore». Anche per il suo maggior erede, Cy Twombly, decisivo è un viaggio in Nord Africa. Nell’autunno del ’52 sbarca per la prima volta a Roma, in compagnia di Robert Rauschenberg (che ha conosciuto due anni prima a New York, e col quale ha poi frequentato i corsi di Shahn, Motherwell e Olson al Black...