Cultura
Il seme della scrittura
Interviste Un incontro con l'artista esponente della poesia visiva, nel suo studio romano. E il racconto di come nascono i suoi "libri-oggetto"
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Interviste Un incontro con l'artista esponente della poesia visiva, nel suo studio romano. E il racconto di come nascono i suoi "libri-oggetto"
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 13 novembre 2013Edizione 13.11.2013
«Questo è il mio studio», dice Elisabetta Gut (Roma 1934), con la sua voce roca di fumatrice, mentre entra nella cucina dell’appartamento in cui abita dal 1956, quando si è sposata con Luigi Martello. Sul piano di marmo del tavolo sono evidenti le tracce del suo lavoro nei piccoli buchi irregolari, nelle scalfitture che affiorano lievi. La lampadina accesa, proprio sopra il tavolo, crea un’atmosfera d’intimità in un luogo in cui non c’è nulla fuori posto. Elisabetta indica con orgoglio il mobile di legno disegnato dall’architetto e designer Giulio Minoletti, oggi pregiato pezzo di modernariato. Sul tavolo, intanto, ecco comparire...