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Il senso (economico) comune che non ci fa mai cambiare strada

Il senso (economico) comune che non ci fa mai cambiare stradaUn carrello della spesa

Pensiero Debole Per sterilizzare gli aumenti dell’Iva servono 23 miliardi. Potrebbero essere usati per redistribuire la ricchezza. Mentre basta rimodulare le aliquote per non impattare sui consumi. Il taglio del cuneo fiscale equivale ad una diminuzione dei contributi e quindi a pensioni future più basse. Invece serve rilanciare la domanda interna con più salari netti

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 11 settembre 2019
Un lettore dell’articolo scritto con Roberto Romano (Crisi economica e sociale, una agenda ineludibile per il cambiamento, pubblicato su il manifesto del 29 agosto) ci ha detto che le nostre proposte «sembrano idee di buon senso». A me pare che, purtroppo, i suggerimenti che davamo non riflettano ciò che oggi corrisponde al “buon senso”, almeno se con questa espressione s’intenda il senso comune prevalente nell’opinione pubblica e nei responsabili delle scelte economiche e politiche. Come scriveva Gramsci «Ogni strato sociale ha il suo “senso comune” (qui equiparato al «buon senso», nda) che è in fondo la concezione della vita e...

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