Politica
Il silenzio terrorizzato di Alfano sull’ammazzatina di Napoli
Tutti zitti Dopo l'omicidio del 17enne Bifolco a Napoli da parte di un carabiniere il Palazzo resta muto. Interviene solo Sel con De Cristofaro e Vendola. Alfano tace. Perché stavolta potrebbe davvero perdere la poltrona (il caso Sahalabayeva e il rimpasto incombono)
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano
Tutti zitti Dopo l'omicidio del 17enne Bifolco a Napoli da parte di un carabiniere il Palazzo resta muto. Interviene solo Sel con De Cristofaro e Vendola. Alfano tace. Perché stavolta potrebbe davvero perdere la poltrona (il caso Sahalabayeva e il rimpasto incombono)
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 6 settembre 2014
Andrea ColomboROMA
Per i politici italiani Davide Bifolco non è mai esistito. Tanto meno è stato ammazzato come un cane prima di compiere 17 anni in una via di Traiano. Si smarca, onore al merito, solo Sel, col senatore napoletano De Cristofaro, audace, che chiede al ministro Alfano di riferire in Parlamento, e con lo stesso Vendola, più cauto: il fatto «turba e ferisce», però piano, che «nessuno può fare processi sommari». Avrebbe anche ragione, non fosse che qui, casomai, si assiste inerti a una sommaria assoluzione. L’ennesima. Tacciono, gli eroi del Palazzo, perché temono di sfidare un’opinione pubblica addestrata ad applaudire...