Italia
Il sistema «atomico» delle scorie a Borgo Sabotino
Borgo Sabotino In provincia di Latina, a 60 chilometri da Roma, sorge il deposito «provvisorio» dei residui nucleari della Sogin. Ma il «business dell’emergenza» è gestito in un quadro da brivido
La centrale di Borgo Sabotino (Lt) – Andrea Sabbadini
Borgo Sabotino In provincia di Latina, a 60 chilometri da Roma, sorge il deposito «provvisorio» dei residui nucleari della Sogin. Ma il «business dell’emergenza» è gestito in un quadro da brivido
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 31 maggio 2014
Depositi provvisori per rifiuti radioattivi, cemento, subappalti, società casalesi e nomi inquietanti. Imprese che nascono all’improvviso, operano nell’ombra e poi scompaiono attraverso il classico meccanismo delle scatole cinesi. Non stiamo parlando di una “semplice” storia di mazzette, come quella che interessa le centrali nucleari di Saluggia e Trino Vercellese, finite sotto indagine da parte della procura di Milano nell’ambito della più complessa inchiesta relativa alla realizzazione dell’Expo 2015. In essa sono coinvolti il gruppo Maltauro, i soliti faccendieri di turno e due ex alti dirigenti della Sogin, la società partecipata al 100% dal ministero dell’Economia che si deve occupare dello...