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Il sistema mascherato, cooptazione camuffata dai concorsi
Università e concorsi C’è l’omicidio ma non l’assassino. In altre parole, vince il candidato più in sintonia con la cattedra o l’ateneo che bandisce il posto. Ma in altri paesi funziona così. E bene
Illustrazione di Pedro Scassa
Università e concorsi C’è l’omicidio ma non l’assassino. In altre parole, vince il candidato più in sintonia con la cattedra o l’ateneo che bandisce il posto. Ma in altri paesi funziona così. E bene
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 15 settembre 2018
Torna, con il caso Antonio Conte, la mai cessata diatriba sui concorsi universitari: l’opinione diffusa è che il sistema universitario, in merito alle assunzioni, è un sistema corrotto. È proprio così? La mia risposta (per quanto paradossale) è che questa opinione diffusa sia al tempo stesso vera e falsa. Generalmente colui che vince un concorso è affiliato a una qualche scuola di pensiero che ha i suoi illustri (o meno) rappresentanti nella commissione esaminatrice, i quali, a riprova della buona volontà del candidato nello sceglierli come suoi maestri, si daranno da fare per premiarlo, ovvero per rafforzare la loro scuola...