Internazionale

Il sogno dello «Stato islamico» e la pugnalata ad al-Zawahiri

Il sogno dello «Stato islamico» e la pugnalata ad al-ZawahiriImmagine di Ayad Alkhadi

Al Qaeda vs Isis Il progetto politico-istituzionale diventa lo strumento per vendicare le umiliazioni subite e restaurare la gloria perduta, annientando l’architettura politico-istituzionale imposta dall’Occidente alla comunità islamica

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 8 giugno 2016
Due anni fa, l’annuncio della nascita del Califfato in Siria e Iraq ha rivelato al mondo la forza militare dello Stato islamico. In tanti si sono ritrovati a chiedersi da dove venisse Abu Bakr al-Baghdadi, l’evanescente leader del movimento, l’uomo che dal pulpito della moschea al-Nuri di Mosul nel luglio del 2014 si era auto-proclamato Califfo. «È uscito dal nulla, come la sua organizzazione», hanno sostenuto in tanti, deducendone oscuri complotti orditi da grandi potenze e servizi segreti. Una spiegazione troppo semplice, e tutto sommato rassicurante: se i «cattivi barbuti» sono sempre e solo il prodotto delle grandi potenze, lo...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi