Cultura

Andrew O’Hagan, il suono ordinario della perdita

Andrew O’Hagan, il suono ordinario della perditaLo skyline di Edimburgo

L'intervista Lo scrittore scozzese, ospite al festival Letterature nella sua serata inaugurale del 12 luglio, allo Stadio Palatino a Roma, parla del suo romanzo «Effimeri», per Bompiani. Un’amicizia maschile che attraversa la Glasgow degli anni ’80 fino a un drammatico epilogo. «Ho sentito che c’era qualcosa di molto contemporaneo - molto attuale - nella nozione di luoghi, persone e modi di vivere che muoiono, e l’ho sentito fin da quando ero giovane»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 luglio 2022
L’amicizia tra Jimmy, meglio noto come Noodles, e Tully è fatta di musica, film, del comune sguardo irriverente, ma mai cinico, verso il mondo che li circonda, una cittadina operaia scozzese che nell’estate del 1986 è ancora intenta a leccarsi le ferite della sconfitta patita dai minatori, malgrado il coraggio dimostrato, ad opera della Thatcher. L’atmosfera è carica degli umori malinconici ma determinati del post-punk di cui Manchester è rapidamente divenuta la capitale e dove i due ragazzi si recano per una sorta di pellegrinaggio laico. La musica sfuma d’improvviso e trent’anni dopo è un Tully prossimo alla fine che...

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