Politica
Il sussidiario dei «saggi» sulle solite grandi riforme
Larghe intese La relazione della «Commissione per le riforme costituzionali» è una pura ricognizione delle ipotesi di cui si parla da anni. Legittima tutto e il suo contrario, in nome di un’efficienza «tecnica» che non colmerà mai la carenza «politica»
L'aula del senato – Reuters
Larghe intese La relazione della «Commissione per le riforme costituzionali» è una pura ricognizione delle ipotesi di cui si parla da anni. Legittima tutto e il suo contrario, in nome di un’efficienza «tecnica» che non colmerà mai la carenza «politica»
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 28 settembre 2013
Perché si sono voluti scomodare 42 esperti, alcuni di questi assai autorevoli, per scrivere un vademecum delle riforme costituzionali? È questa la domanda che sorge spontanea terminata la lettura delle 40 pagine della relazione finale della Commissione per le riforme costituzionali. Una chiara e strutturata esposizione delle diverse proposte di riforma che, da oltre trent’anni, si vanno discutendo in Italia. La Commissione di esperti non giunge a proporre una sintesi unitaria. E questo è un bene: il parlamento è l’unico titolato, non solo a decidere, ma anche a scegliere tra le proposte di riforma possibili. Secondo alcuni l’utilità di questa...