Visioni
Nontantoprecisi: «Il teatro è un luogo di critica ai processi di soggettivazione»
Intervista Incontro con la compagnia romana. Gli inizi col Centro diurno, il rifiuto della medicalizzazione, l'unità d'intenti col cinema di Fabrizio Ferraro. Il ritorno in scena a marzo con "QFWFQ - per farla finita con lo spettacolo", ispirato a Calvina
I nontantoprecisi in prova al postO – foto di Roberto Biocco
Intervista Incontro con la compagnia romana. Gli inizi col Centro diurno, il rifiuto della medicalizzazione, l'unità d'intenti col cinema di Fabrizio Ferraro. Il ritorno in scena a marzo con "QFWFQ - per farla finita con lo spettacolo", ispirato a Calvina
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 13 febbraio 2024
«È un tentativo che facciamo qui e ora, quello di realizzare una forma di vita collettiva che si muove, guarda, respira in modo un po’ differente dall’abituale. Ci sono larghi tratti della giornata in cui 60 persone sono felici. E alcune di queste persone hanno delle diagnosi che giudicherebbero impossibile tutto ciò» afferma Marcello Fagiani quando arriviamo al «postO», lo spazio nel quartiere Casal Bertone a Roma dove la compagnia teatrale nontantoprecisi porta avanti le sue attività. «Tutto è iniziato al Santa Maria della Pietà, l’ex ospedale psichiatrico, quando nel 2006 è nato un laboratorio teatrale legato al Centro diurno...