Alias Domenica
Il Tennessee dentro Venezia e Verona: la faglia interiore di Wright
Editoria U.S.A. La poesia di Charles Wright (1935) è una sorta di incontro fra il Vecchio e il Nuovo Mondo, in cui l’interiorizzato landscape americano stinge nei ricordi di un lontano soggiorno italiano: Oblivion Banjo da Farrar, Straus & Giroux
Cy Twombly, Untitled, 2005, collezione privata
Editoria U.S.A. La poesia di Charles Wright (1935) è una sorta di incontro fra il Vecchio e il Nuovo Mondo, in cui l’interiorizzato landscape americano stinge nei ricordi di un lontano soggiorno italiano: Oblivion Banjo da Farrar, Straus & Giroux
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 maggio 2020
Già negli anni settanta, quando la sua poesia era agli esordi, Charles Wright giocava parecchie delle sue carte sui legami fra parola e figura. Nella raccolta Hard freight (1973) c’è per esempio la prima attestazione di un genere che avrà una certa fortuna nei suoi versi, quello dell’autoritratto (penso a Self-Portrait in 2035). E in uno dei libri più importanti – The Southern Cross (1981), che già in titolo indica un contrassegno forte del suo autore, l’essere cioè un poeta del Sud degli Stati Uniti – ecco ancora un autoritratto, di nuovo proiettato verso il futuro: «Un giorno scopriranno me...