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Il terrore cambia forme ma è ovunque
Sovranità e terrore Per combattere il terrore jihadista la democrazia ha bisogno di rafforzare e mobilitare la sua radice radicale: l’indebolimento di ogni istanza legata ad una dialettica di liberazione ed emancipazione, riflessa nella lunga crisi delle sinistre, non è piccola parte della soluzione, ma grande parte del problema
Armed police on Borough High Street as police are dealing with a "major incident" at London Bridge. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Saturday June 3, 2017. See PA story POLICE Bridge. Photo credit should read: Dominic Lipinski/PA Wire
Sovranità e terrore Per combattere il terrore jihadista la democrazia ha bisogno di rafforzare e mobilitare la sua radice radicale: l’indebolimento di ogni istanza legata ad una dialettica di liberazione ed emancipazione, riflessa nella lunga crisi delle sinistre, non è piccola parte della soluzione, ma grande parte del problema
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 11 giugno 2017
Da Londra a Kabul, da Manila a Teheran – fino al remoto confine fra Mali e Niger – il Ramadan jihadista ripropone lo schema del terrore stragista, mentre il sedicente Califfato combatte all’interno delle sue ultime roccaforti, a Mosul come a Raqqa. In Europa la violenza jihadista assume sempre più la forma della psicosi che si propaga durante eventi pubblici. Se si osserva la sequenza degli attacchi condotti fuori dagli scenari di guerra, il declino del profilo militare del sedicente Stato Islamico appare chiaro. La fine del Califfato, tuttavia, difficilmente verrà accompagnata da una riduzione del numero di attacchi. Il...