Cultura

Il terrore coloniale nato nelle trincee

Il terrore coloniale nato nelle trinceeCartolina celebrativa delle truppe coloniali francesi

L'intervista Parla lo scrittore David Diop, autore di «Fratelli d’anima» (Neri Pozza), che sarà domani alle 16,30 al Salone di Torino. Un romanzo che squarcia il velo dell’oblio sulla tragica epopea dei fucilieri senegalesi della Grande guerra. In 200centomila combatterono nelle truppe coloniali di un Paese che ne esaltava «la ferocia selvaggia». «Ho immaginato - spiega l'autore - la figura di un soldato africano che diventa consapevole del ruolo che si vuole interpreti. Per questo afferma di essersi trasformato né più né meno che nella "morte"»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 10 maggio 2019
Nelle trincee della Grande guerra la frontiera tra umano e inumano si fa ogni giorno più tenue. Alfa Ndiaye e Mademba Diop, due degli oltre duecentomila fucilieri senegalesi che combattono nell’esercito francese scoprono ogni giorno un nuovo capitolo dell’orrore. Malgrado loro esitino, gli ufficiali li incitano a combattere con ferocia, a «ripulire» le retrovie avversarie a colpi di machete. Ma quando Mademba soccombe alle proprie ferite, Alfa si trasforma nel combattente spietato e selvaggio che la propaganda di Parigi vuole agitare contro il nemico tedesco. Non si limita a uccidere ma mozza sistematicamente le mani ai nemici morti, finché il...

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