Europa
Il terzo voto è un altro flop, tutto può ancora succedere
Brexit Il 29 marzo doveva essere il giorno fatidico, ma è solo un altro schiaffo per Theresa May: l’accordo non passa, ma questa volta con uno scarto di 58 deputati
«Devolved Parliament», l'opera di Bansky torna dopo 10 anni in mostra a Bristol; sotto Theresa May
Brexit Il 29 marzo doveva essere il giorno fatidico, ma è solo un altro schiaffo per Theresa May: l’accordo non passa, ma questa volta con uno scarto di 58 deputati
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 marzo 2019
Leonardo ClausiLONDRA
Come volevasi, l’atteso e disatteso sequel della trilogia di Theresa May, Voto Significativo 3, è stato un flop come i precedenti. In una giornata assolata e tuttavia plumbea, complice anche il fatto che proprio ieri cadeva la scadenza originale fissata dalla premier per l’uscita dall’Ue (ai bei tempi, quando ancora ripeteva cibernetica «Brexit significa Brexit»), la camera degli imputati ha rigettato per la terza volta l’accordo. Non uno sganassone come i precedenti, ma pur sempre un’inequivoca sberla, 58 voti di scarto. E mentre dentro Westminster l’allegoria del Caos piantava la sua bandiera nel nodoso rovere degli scranni, fuori le indomite...