Cultura
Il toro straniato di Nimrud al Colosseo
Mostre La discutibile rassegna «Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud. Palmira», inauguratasi all'Anfiteatro Flavio, a cura di Francesco Rutelli e Paolo Matthiae
Nimrud – credit U.S. Air Force by JoAnn Makinano
Mostre La discutibile rassegna «Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud. Palmira», inauguratasi all'Anfiteatro Flavio, a cura di Francesco Rutelli e Paolo Matthiae
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 8 ottobre 2016
A proteggere gli abitanti di Nimrud, a ogni ingresso lungo le mura della città, c’era un grande toro androcefalo alato: cinque metri di stazza per mettere in fuga gli spiriti maligni e per infondere un senso di rispetto e di sottomissione nel visitatore che si avvicinava allo sfarzoso palazzo del sovrano. Oggi, il più famoso toro dal volto umano non c’è più: lo Stato islamico l’ha fatto saltare in aria in una giornata di primavera dello scorso anno. Lo si può però ritrovare, come presenza onirica, imperturbabile nonostante la sua rovinosa sorte, fra le arcate del Colosseo a Roma. Non...