Cultura

Il traffichino di Pechino

Il traffichino di Pechino

Narrativa Procacciatore di visti per stranieri, venditore di dvd pirata in attesa della grande svolta. Una storia esemplare dalla nuova Cina

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 22 marzo 2014
Qualche anno fa a Pechino c’era un cinese, il signor X, conosciuto da quasi tutta la comunità straniera. All’epoca – come oggi – i laowai, gli stranieri, avevano periodicamente un problema: trovare una soluzione per ottenere un visto. X. rispondeva in pieno a questa necessità: arrivava in ogni luogo, portava i documenti, prendeva i passaporti (e i soldi) e una settimana dopo tornava con il visto. «Serve altro», chiedeva alla fine della consegna. Di solito la risposta era un seco no. Poi l’ufficio immigrazione cinese ha complicato le cose: non servivano solo un documento, una firma e due foto. Ha...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi