Cultura
Il trauma di Fukushima
Sol Levante Quando il fotoreporter Toyoda Naomi si trovò di fronte al panorama delle macerie capì come mai fotografare o girare video in giapponese si rende con «tagliare». E cominciò a scattare: «Anno zero», edito da Jaca Book
«Dynamo Fukushima», installazione Yann Toma, Parigi 2011 – Foto Reuters
Sol Levante Quando il fotoreporter Toyoda Naomi si trovò di fronte al panorama delle macerie capì come mai fotografare o girare video in giapponese si rende con «tagliare». E cominciò a scattare: «Anno zero», edito da Jaca Book
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 2 settembre 2014
Le narrazioni di fatti traumatici rivelano spesso in filigrana il proposito di conferire ordine e struttura a pensieri e vicende che sfuggono all’umana comprensione, uno sforzo mirato a penetrare, attraverso il racconto, realtà altrimenti indecifrabili. Toyoda Naomi, fotoreporter impegnato da decenni nelle aree del pianeta più soggette a conflitti e catastrofi naturali (dal Libano a Sumatra, ai territori palestinesi), si sottopone a questo sforzo con onestà e partecipazione in Fukushima. L’anno zero (traduzione dal giapponese di Yukari Saito, Jaca Book, pp. 159, euro 35,00), pubblicato di recente in Italia a tre anni dall’incidente nucleare del Tohoku, nel nord del Giappone....