Cultura
Il triste deserto della coscienza
Ayelet Gundar-Goshen Intervista con l’autrice di «Svegliare i leoni», appena pubblicato per Giuntina. Quando Eitan investe e abbandona un uomo sulla strada, responsabilità e intenzioni si confondono. Domenica 23, la scrittrice sarà a Milano per «Tempo di Libri», in dialogo con Michela Murgia e Helena Janeczek
Un’opera di Jacob Lawrence
Ayelet Gundar-Goshen Intervista con l’autrice di «Svegliare i leoni», appena pubblicato per Giuntina. Quando Eitan investe e abbandona un uomo sulla strada, responsabilità e intenzioni si confondono. Domenica 23, la scrittrice sarà a Milano per «Tempo di Libri», in dialogo con Michela Murgia e Helena Janeczek
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 18 aprile 2017
«Credo che l’essenza di questo romanzo sia universale, biblica: sono forse io il custode di mio fratello?» – spiega Ayelet Gundar Goshen se le si chiede quanto di specificatamente israeliano vi sia nel suo Svegliare i leoni edito in questi giorni da Giuntina (pp. 318 , euro 17, traduzione di Ofra Bannet e Raffaella Scardi). LA DOMANDA è quella che Caino fa al Padre Eterno dopo l’uccisione di Abele ma l’interrogativo è rigorosamente laico. «Il protagonista è un dottore israeliano che lascia un immigrato sul lato della strada dopo averlo investito – prosegue la scrittrice riferendosi alla trama del romanzo...